mercoledì 16 novembre 2016



Roberta Faccani, una voce esplosiva, un'artista poliedrica
: "Mi piacerebbe scrivere una canzone per Silvia Mezzanotte o Lady Gaga"



Chi è Roberta Faccani, tutti gli appassionati del glorioso gruppo Matia Bazar la ricorderanno per un brano che a mio avviso andò molto fuori dai canoni allora molto soft dei Matia, il cui titolo era "Grido d'amore". In questo brano la cantante marchigiana classe 1968, dava sfoggio delle sue immense capacità vocali e della sua potente presenza scenica sul palco. Dopo l'abbandono ai Matia abbiamo voluto fare un'intervista a 360 ° sulla vita professionale della cantante.



Salve Roberta, leggiamo dalla tua biografia che le tue prime orme le hai mosse direttamente al CET di Mogol, oggi cosa ti rimane di quell'esperienza a fianco di uno dei più prolifici parolieri italiani?

Nel 94 ho vinto una borsa di studio per il C.E.T. di Mogol dopo una esibizione live in cui egli mi notò. Giulio mi propose di fare subito il corso interpreti e accettai con entusiasmo. Mi sono diplomata nel 95 e alle varie lezioni con molti artisti docenti, ho incontrato il mio primo produttore Mario Lavezzi con cui ho collaborato per anni e che produsse il mio primo singolo Rido. In quegli anni il C.E.T.era agli esordi e ricordo sopratutto il grande fermento di talenti che pullulavano ai corsi e gli innumerevoli concerti che abbiamo fatto in giro per l' Italia dove insieme a alcuni meritevoli giovani studenti interpretavamo le grandi canzoni di successo scritte proprio da Mogol - Lavezzi. È stata una palestra importante per affrontare il pubblico in un live. Suonavo anche la chitarra e oltre a brani da solista facevo la back vocalist imparando l'arte non facile di fare bene i cori e le armonizzazioni. Giulio mi ha fatto capire anche come si scrive una canzone, un testo nello specifico essendo lui un sommo autore. Per me è stato anche e sopratutto un modo per farmi conoscere agli addetti ai lavori e per cercare una strada discografica affinando una mia personalità vocale e artistica.
Molto spesso nella musica italiana ci sono state epoche, basti pensare ai primi anni 60' con gli urlatori, gli anni 70' con la musica di protesta, etc etc. Oggi si assiste sempre di più all'arrivo di talenti spesso simili tra loro, quanto è difficile essere originali e cosa consigli ad un ragazzo o gruppo che si affaccia nel panorama musicale?

Potrei parlare per ore su questo argomento e cioè sul crearsi una propria strada originale e riconoscibile e su cosa fare per imporsi nel mercato discografico. Per noi al tempo era più facile in quanto esistevano i talent scout che davvero capivano di musica che fisicamente andavano a scovare i talenti nei festival o in giro nei club.E c'erano discografici illuminati che se credevano in te primo non ti chiedevano assolutamente denaro ma anzi investivano; ti affiancavano un team di lavoro per cercare di trovare la giusta linea musicale con autori compositori e arrangiatori al fine di immettere nel mercato qualche cosa che possibilmente non ci fosse già. Castrocaro era l'anticamera di Sanremo e dunque importantissimo per i giovani. In fin dei conti c'era creatività e siccome il talento vero era scevro da imitazioni(non c'era internet né karaoke ), se valevi davvero una chance te la davano. Detto questo il consiglio unico che mi permetto di suggerire è quello di lavorare a una gavetta fatta di studio tecnico sì, ma sopratutto di originalità .Aprire la radio e essere riconoscibile al volo rimane l'unica alternativa valida e per fare questo non si può far altro che cercarsi dentro e scoprire cosa veramente si è e non quello che va di moda o che tutti fanno. In pratica vince sempre e solo chi fa di testa sua e chi ha un vero sacro fuoco. Il resto è moda momentanea e poi nei Live devi sempre fare la differenza. Puoi avere anche una bella voce ma se non hai repertorio non si va da nessuna parte. Consiglio di acculturarsi prima musicalmente e poi vocalmente e se possibile scriversi da solo le canzoni o affiancarsi a un team che tiri fuori un prodotto credibile.
Con la scomparsa di Giancarlo Golzi i Matia hanno perso una colonna del gruppo ed infatti al momento il progetto sembra congelato, che rapporto hai mantenuto con i tuoi ex compagni di avventura?

Con i Matia Bazar ho lavorato 6 anni (dal 2004 al 2010 ) e imparato molto sopratutto su come gestire il business e cioè cosa fare e non fare. La morte di Giancarlo oltre a dispiacermi umanamente ha creato sicuramente un nuovo spartiacque nella storia della band, ma sono certa che i miei ex colleghi troveranno prestissimo la strada per ritornare a galla. Cassano rimane un grande produttore e compositore e mi aspetto da lui un guizzo geniale. So che non deluderà le mie aspettative e quelle di chi sempre amerà i Matia che tanto hanno dato alla musica italiana.
La tua presenza scenica è importante, molto diversa rispetto alla Ruggiero per esempio,hai mai avuto contatti con l'ex cantante dei Matia o con le altre cantanti che si sono avvicendate?
Fortunatamente avendo una personalità ben precisa ognuno delle soliste dei Matia ha dato un suo apporto alla continuazione della band. Io non ho mai voluto copiare nessuno altrimenti farei l'imitatrice nella vita e non la cantautrice. Detto ciò, ho avuto l'onore di conoscere Antonella (Ruggero) a Sanremo 2005 quando eravamo in gara e subito ho capito che è una persona intelligente e una grande signora oltre che indiscussa fuoriclasse della vocalità. Silvia l'ho vista in varie occasioni nel corso degli anni e ne apprezzo qualità tecniche E senso degli affari.
Trovo sia una ottima manager di sé stessa. Questo è un valore aggiunto in questo mondo e vorrei scrivere per lei ora che ha intrapreso nuovamente una carriera da solista. Non ho avuto invece in piacere di conoscere Laura (Valente) ma la considero una musicista a tutto tondo.
Rispetto a molte cantanti, tu sei un'artista poliedrica, oltre la voce sai utilizzare bene anche le doti attoriali, infatti hai scritto e partecipato a diversi musical, come si riesce ad amalgamare entrambe le arti?

Nasco cantante pura ma mi sono scoperta attrice molto presto solo che fino all' incontro col mondo del musical non ho prestato attenzione a una dote innata.È stato Fabrizio Angelini, regista di Rent (il mio primo musical), a incitarmi a continuare col teatro. È una attitudine naturale che strada facendo ho affinato anche grazie a collaborazioni importanti. Christian Ginepro in Alice nel paese delle meraviglie mi ha tirato fuori ironia e drammaticità con la regina di cuori e Giuliano Peparini in Romeo e Giulietta ama e cambia il mondo, la dolcezza che nessun ruolo prima ad ora aveva messo in luce. Si cresce anche e soprattutto con chi sa darti ma anche se sai metterti a disposizione e in gioco. Io mi evolvo sempre perché non mi sento mai arrivata. Inoltre scrivere canzoni ha affinato la mia capacità di esplorare diversi stili e generi musicali. Scrivere per altri è creativo e suggestivo.
Progetti musicali per il futuro?un brano pronto per Sanremo ce l'hai?
Sanremo è una manifestazione importantissima per chi ha un progetto da far sentire a tanta gente in pochi giorni. Al di là della gara è pubblicità immediata. Tornerei volentieri ma non è così facile. Le proposte sono tante e se tornerò presenterò qualcosa che mi rappresenterà veramente. Quando toccherà a me mi farò trovare pronta.

Se ci fosse una canzone da cantare che non hai mai cantato quale sarebbe?
La canzone che vorrei cantare è una canzone che possa rimanere nel tempo e che tutti possano ricordare. Un successo insomma; che sia mia o di altri autori non ha importanza ma dovrebbe essere veramente emozionante. Conta sopratutto questo per me. Il resto lo decide il pubblico.
Nel tuo impasto vocale si sente molto la potenza e l'uso delle corde vocali al massimo, potremmo dire che Mina è stata una grande colonna di riferimento, ci sono altri colleghi che hai ascoltato molto?

Nonostante quello che si può pensare anche se Mina è per me il non plus ultra vocalmente, vengo da un' altra formazione musicale. Le voci americane soul e blues e la musica rock. Se posso dirti chi mi ha ispirata maggiormente dico Guesch Patti (quella di Etienne), artista poliedrica e sottovalutata. Per me è stata una grande avanguardista e quindi amore a prima vista. Oggi dovessi dire chi mi da emozioni dico Lady Gaga perché è un passo avanti in tutto.
Se ti proponessero un duetto con chi ti piacerebbe farlo?
 Amo le collaborazioni per cui ci sono molti colleghi con cui duetterei volentieri. Su tutti Mina che rimane la più grande artista italiana per me e all'estero sceglierei i Toto un gruppo che adoro da sempre e la cui musica porto nelle viscere.
Ti piace più cantare o scrivere canzoni?
Cantare e scrivere canzoni oggi è un progetto univoco. Mi diverto sul palco ma anche in studio quando scrivo arrangio o produco. Non mi va di rinunciare a nessuna delle due strade. Quello che mi interessa è la credibilità e quindi non canterò o scriverò mai canzoni che non sento credibili prima che per gli altri per me stessa.
Oggi la musica attraversa un periodo non facile dal punto di vista commerciale, secondo te qual è la chiave giusta per rilanciare il mercato?
La chiave è invece non pensare più e solo commercialmente ma tornare alla creatività e diversificazione. Tornare a fare musica non per mero business (almeno non solo),ma per vera arte e lasciare che il pubblico possa scoprire tanta musica che in radio e in Tv non ci va mai;magari sbagliare, ma provare a sperimentare. Se si fanno brani sempre a tavolino per essere sicuri di vendere si tralascia per forza il diverso, anche l'estremo se vuoi e non si fa più trapelare il talento che non è per forza standard. Tornerei a fare ricerca sugli arrangiamenti e scrittura intanto aprendo a autori che non riescono nemmeno a fare arrivare i loro brani alle case discografiche. Partirei dalle canzoni prima che dalle voci. I talent in tv non li farei più solo per i cantanti ma per gli autori e arrangiatori e farei come si faceva una volta per esempio..aprire maggiormente alle collaborazioni fra musicisti creativi: esisteva l'interscambio che oggi non esiste più.
Un consiglio ai nostri lettori su un gruppo, una canzone o cantante che merita di essere ascoltato?

Ascoltare la musica tutta è il mio consiglio: prima di sapere chi oggi è primo in classifica sapere chi è stato Burt Bacharach o George Gershwin tanto per dire due nomi.Le nuove generazioni sanno tutto di tv ma non hanno cultura musicale pregressa, indispensabile anche per crescere vocalmente.
Un'ultima domanda. Dove e quando potranno ascoltarti i tuoi estimatori, ci sono progetti discografici in arrivo?
Intanto sono in vendita i miei due album da solista "Stato di grazia" di cui sono autrice sia delle musiche che liriche e il Dvd Live "Un po' matt (i)a un po' no..."che è un Live registrato in varie tappe dei miei concerti.
Li potete trovare sulle varie piattaforme on Line tipo Amazon. ..i Tunes. ..ecc... inoltre sto per iniziare un tour invernale preludio del tour estivo nelle piazze, previsto per l'estate 2017. Oltre questo, ci tengo a sottolineare che presto tornerò anche al musical. Sono in uscita anche brani scritti per altri artisti, ma per ora lascio che sia una sorpresa. Nel frattempo sto facendo numerose masterclass di canto in giro per l'Italia che pubblicizzo sulla mia pagina Facebook ufficiale Roberta Faccani. È previsto anche un nuovo album di cui parlerò presto...