venerdì 18 marzo 2016


Lo ska in Italia? sì grazie a Peppino di Capri!

Cari lettori,
è con enorme piacere che vedo il mio blog crescere di giorno in giorno nelle visualizzazioni, un risultato che mi rende orgoglioso. Un piccolo appunto, siate meno timidi, commentate, positivamente o negativamente, ma fatevi sentire rispetto a ciò che scrivo.
Oggi vi voglio parlare di un brano che non rientra certo tra le hit del nostro Paese, non è uno di quei brani rappresentativi della musica leggera italiana, però nella sua particolarità, nel suo genere, almeno per noi è un brano che merita un'attenzione particolare. Stiamo parlando di "operazione sole" canzone cantata da Peppino di Capri. Direte voi e quindi?
Beh, intanto vi consiglio di ascoltarlo immediatamente, ma soprattutto sono certo che rimarrete stupiti dal genere, infatti si tratta di un brano ska. Ebbene sì, l'uomo delle canzoni melodiche alla "Champagne", "Roberta", "Luna caprese", proprio lui, ma a dire il vero non sarei corretto a definire Di Capri un melodico e basta, infatti si ricorda di lui l'introduzione nella nostra musica del genere musicale twist, molto spesso rievocato nei suoi medley, ma lo ska è un'altra cosa, specie se prendiamo l'anno di pubblicazione di questo brano, il 1966.
La canzone venne presentata alla manifestazione canora "Un disco per l'estate", non raggiunse neanche la finale (vinse "Prima c'eri tu" di Fred Bongusto, tra i brani che si ricordano di quell'edizione va citata senza dubbio "Tema" dei Giganti). La particolarità del brano ovviamente è il ritmo , ma anche il testo, che parla di ballo giamaicano, del fatto che in quel paese la gente lo chiama ska e prima o poi ci conquisterà. Insomma Di Capri è stato un precursore dei tempi, basti pensare che questo genere che oggi spopola tra i giovani è stato introdotto da una canzone di 50 anni fa.
"Operazione sole" oltre che ad essere firmato per la musica dallo stesso Di Capri vede al testo Mario Cenci autore fra l'altro di successi come "St. Tropez Twist" (non a caso come detto prima, un altro genere musicale innovativo per l'epoca).
Rispetto ad "Operazione sole" mi occorre segnalarvi una bella versione riadattata ai giorni nostri dal gruppo ska "Arpioni" inserita nell'album Buena Mista social ska.
E..come sempre buon ascolto.

lunedì 7 marzo 2016


"La casa in riva al mare" Lucio Dalla/Bardotti/Baldazzi 1971 da "Storie di Casa"





Venerdì scorso era l'anniversario della nascita di Lucio Dalla,  4 marzo 1943 che solo un artista così geniale poteva omaggiare se stesso in una delle sue più note canzoni. Una canzone che egli presentò a Sanremo in abbinamento con un gruppo che all'epoca spopolava l'Equipe 84, era il Sanremo del 1971 dove a trionfare fu l'accoppiata Di Bari Nada con la celeberrima "Il cuore è uno zingaro", Dalla e l'Equipe si classificarono addirittura terzi preceduti da José Feliciano e i Ricchi e Poveri con "Che sarà", verrebbe da dire quando Sanremo era Sanremo...
Troppo facile però celebrare Dalla con un suo brano tipico, personalmente amo Dalla alla prima maniera, quello che si ferma agli anni '90, nel finale della sua vita l'ho trovato troppo spesso caricatura di se stesso, troppo utilizzato per essere personaggio e poco per essere un genio capace di scrivere e cantare "Caruso".
Proprio per queste ragioni vorrei parlarvi de "La casa in riva al mare" tratta da "Storie di casa mia" album uscito subito dopo la partecipazione di Dalla proprio a quel Sanremo di cui sopra, un album che contiene testi di Baldazzi e del compianto Sergio Bardotti, le musiche dei fratelli De Angelis. Tra i brani da ricordare troviamo "Il gigante e la bambina" e "Itaca".
In questo brano il cantautore tratta il difficile tema del carcere, lo fa alla sua maniera, pennellando come se fosse un pittore un quadro con all'interno il mare, una finestra dalla quale il carcerato vede la propria amata, come a dire anche in una condizione di privazione assoluta, il piacere della natura ed il piacere dei sentimenti non viene mai meno, anzi lo si percepisce in maniera del tutto incantata e poetica.
I suoi sogni da carcerato ergastolano sono quelli di mettere al dito dell'amata Maria (Gesù bambino in 4 marzo 1943, Maria nomi che fanno riferimento alla religiosità dell'artista) un anello, il sogno di libertà cantato a voce aperta da Lucio che quasi fa sentire all'ascoltatore la sofferenza ed il profumo di quel mare, di quell'isola sperduta dove l'incanto di un amore fa per un attimo svanire l'amarezza di un errore imperdonabile che il protagonista ha commesso e che ha compromesso tutta la propria esistenza.
A proposito di questo brano mi occorre segnalarvi un bellissimo duetto fra l'artista bolognese e Toquinho, artista brasiliano che interpreta questo brano con il giusto sentimento e quel pizzico di saudade che rimanda dritti dritti alla mente i brani di Chico Buarque e Vinicìus de Moraes. Dunque un brano da ascoltare nel più assoluto relax, senza tralasciare l'attenzione ad un testo meraviglioso e chissà se magari chiudendo gli occhi non si possa vedere quella finestra, l'isola e Maria che affacciata alla finestra riesce ad abbracciare il carcerato con un finale del tutto diverso da quello della canzone.

Buon ascolto..