martedì 14 febbraio 2017

Sanremo 2017:le mie conclusioni





Si è conclusa da poche ore l'edizione 2017 del Festival di Sanremo.
Come accade da sempre la sfida si è disputata fra i sostenitori  della kermesse, ovvero coloro che guardano il festival perché lo guardava la nonna, la mamma o semplicemente perché gli piace (tra questi ci sono anche io) e coloro che non lo guardano, però si informano su come si veste il presentatore e com'è la canzone che ha vinto, ma fa decisamente più "stile" dire che non lo guardano.
Detto questo, il Festival appena concluso è stata l'edizione in cui ha visto lo spettacolo viaggiare a due velocità.
Se da una parte Carlo Conti con la sua estrema serietà e il suo essere un ottimo "impiegato" ha portato a termine il risultato (ha raggiunto audience che non venivano toccati dal 2002), quindi ha ottenuto per così dire il premio aziendale, dall'altro dal presentatore fiorentino non c'è mai da aspettarsi sussulti, innovazioni o altro, quest'anno con l'arrivo di Maria De Filippi è apparso più marginale, che padrone di casa, dando spazio molto spesso alle abilità narrative della De Filippi.
Veniamo alla canzone vincitrice di Gabbani, portata alla vittoria dal televoto che in tanti demonizzano, ma su questo occorre fare alcune precisazioni in merito.
La graduatoria complessiva delle sedici canzoni prima del ballottaggio vedeva la seguente classica: Fiorella Mannoia, Francesco Gabbani, Ermal Meta, Michele Bravi e Paola Turci. Secondo la giuria demoscopica e gli esperti Fiorella Mannoia era prima, con Meta secondo. Al televoto Gabbani primo, Mannoia seconda, Bravi terzo, Sylvestre quarto e Moro quinto.
I risultati, vengono poi azzerati per il ballottaggio a tre, che ha prodotto curiosamente tre graduatorie diverse:
Demoscopica - 1. Fiorella Mannoia 2. Francesco Gabbani 3. Ermal Meta;
Esperti - 1 Ermal Meta 2. Francesco Gabbani 3. Fiorella Mannoia;
Televoto - 1 Francesco Gabbani (44%) 2. Fiorella Mannoia (33%) 3. Ermal Meta (23%).
Avendo il televoto un peso relativo più elevato (il 40% contro il 30% delle altre due giurie) ha determinato il “rovesciamento” finale a favore di Gabbani.
Quindi Gabbani ha ottenuto un risultato che è piaciuto non solo ai telespettatori, ma  anche al resto della giuria, sarà perché è stato a suo modo un innovatore, basti guardare l'abbigliamento non usuale per il Festival. Sarà anche che a suo modo ha ottenuto un record, ovvero vincere in due anni consecutivi il primo premio nei giovani e poi nei big. Inoltre aggiungo che questo è il Festival sì dei Modugno, Latilla, Ranieri, etc etc, ma in questa edizione non mi è sembrato di vederne degli eredi, pertanto ben venga l'innovazione.
E' stato un Festival con una vincitrice annunciata, Fiorella Mannoia, che ha sì interpretato bene la sua "Sia benedetta", ma allo stesso tempo ha dato l'impressione di avere un vestito che era stato preparato per altri, infatti la canzone era stata scritta e doveva essere interpretata da Amara con Paolo Vallesi, quindi la Mannoia ha fatto un grande lavoro di interpretazione, merito va anche al fatto che si è ripresentata in gara dopo 30 anni mettendosi in gioco e sapendo che sarebbe potuta entrare papa e uscire cardinale e così è stato.
Dello stesso parere non sono stati i fan di Al Bano, D'Alessio e Ron. Al Bano è apparso stanco, provato nella voce dall'operazione ed ha a mio avviso ottenuto un risultato sufficiente, stessa cosa per Ron, grande interprete e autore il quale ha presentato un pezzo non troppo entusiasmante. Altro discorso per Gigi D'Alessio il quale aveva un buon pezzo, ma a mio giudizio paga il preconcetto che si ha su di lui. Provaci ancora Gigi!
Ottimo risultato quello dell'albanese Ermal Meta, bel pezzo, bella interpretazione, meritava di essere conosciuto anche come cantante oltreché che come autore.
Bene anche il ritorno di Michele Bravi, dopo la vittoria ad Xfactor sembrava consegnato all'oblio, ma quando il talento c'è questo prima o poi ti paga.
Sergio Sylvestre ed Elodie hanno mantenuto alto il nome del bel canto, il primo con un pezzo non troppo emozionante, la seconda decisamente sì.
Nota di merito anche a Bianca Atzei, un pezzo molto agé, con atmosfere che somigliano alla Zanicchi, ma se non hai il suo talento, non hai la sua storia, rischi di essere semplicemente una brava, confido in autori che sappiano farla emergere per le doti vocali.
Bel pezzo anche quello di Fabrizio Moro che ha forse pagato un'interpretazione dal vivo con qualche sbavatura, resta però un bel pezzo.
Tre sono le note negative principali.
La prima i big, Carlo Conti aveva gridato ai quattro venti che quest'anno aveva scelto due pezzi in più perché c'erano dei pezzi da paura, a mio avviso così non è stato, pertanto al successore di Conti suggerirei di scegliere meglio i brani, ma soprattutto chi dovrà far parte della categoria big mi auguro abbia una storia musicale di tutto rispetto.
L'altra nota negativa è la presenza dei big italiani come superospiti, non è ammissibile che chi porta la nostra musica italiana nel mondo faccia l'ospitata e basta, se tieni alla manifestazione, magari perché ti ha anche lanciato,o partecipi o altrimenti guardi il Festival in poltrona.
Terzo punto negativo è la serata delle cover, trovo comico che in una serata che spesso avvicina tutti al "focolare" di Sanremo non metta come regola principale l'inserimento esclusivo di canzoni che hanno partecipato al Festival, sarebbe un buon motivo di rilancio anche di autori e cantanti spesso dimenticati.
Infine la prossima edizione avrà un nuovo conduttore, si parla di Maria De Filippi, personalmente mi auguro che la Rai voglia proseguire nell'innovazione attingendo o dal proprio serbatoio, penso a Federico Russo o altrove con il bravissimo Alessandro Catellan magari affiancato da un personaggio esperto, possibilmente musicista.
Per ultimo rivolgo un appello ai prossimi scenografi, non è possibile sentire ogni due per tre la definizione di Sanremo come città dei fiori e poi non vedere sul palco i fiori come ornamento, perdipiù di anno in anno si va verso un palco sempre meno caloroso e più metallico, l'auspicio in questo caso è al ritorno della tradizione sanremese.
Dunque nel bene e nel male con tante polemiche è pur sempre quello riassunto da Baudo e Caruso nella loro celeberrima sigla "perché Sanremo è Sanremo"...

4 commenti:

  1. Ciao Gabri... sono d'accordo sulla seconda parte del post, molto meno sulla prima!
    Gli ascolti PERCENTUALMENTE record sono dovuti ad una controprogrammazione inesistente!
    Sergio Sylvestre e il bel canto... almeno in questo Sanremo mi sembra che girassero su orbite completamente diverse... Riguardo a Gabbani... buon per chi si accontenta di questi innovatorucci... che a mio avvisi son soprattutto peggioratorucci!!!
    Buonanotte a tutti... e...date retta... ascoltate qualcosa che si possa chiamare arte, musica e parole... non Gabbani!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me Gabbani non dispiace, specie perché ha quel suo modo di esibirsi molto furbesco, con testi a volte pieni di riferimenti all'attualità.
      E' stato un Sanremo non meno peggio degli altri, è il Sanremo di Conti, non c'era da aspettarsi grossi pezzi, non è un tecnico della musica, basti pensare che in giuria c'erano tutti personaggi legati alla musica ma di riflesso, molto meno alla musica italiana, in particolar modo quella melodica a cui Sanremo ha sempre fatto riferimento.

      Elimina
  2. Paragonare i dati di ascolto di questo festival a quelli del 2005 è piuttosto azzardato, perché nel 2005 mediamente furono 11.366.000 le persone che seguirono la trasmissione, ovvero 1.000.000 in più per serata rispetto a quest'ultimo festival... ma non solo, si ebbe una crescita rispetto all'anno precedente di oltre 2.000.000 di persone!

    Al 2005 hanno poi seguito anni disastrosi con ascolti medi ben sotto ai 10 mln di telespettatori, fino alla completa debacle di Pippo Baudo nel 2008 che ebbe meno di 7mln di telespettatori medi...

    A questa vera e propria caduta progressiva di ascolti pose fine un grande festival 2009, soprattutto forte per la categoria giovani... conduzione di un ottimo Bonolis che andò a superare i precedenti ascolti di quasi il 40% e riportò il festival dopo tanti anni a più di 10mln di telespettatori.

    Tra il festival 2017 e quello dello scorso anno abbiamo differenze di
    % di share esagerate perché non c'è
    stata alcuna controprogrammazione da parte di mediaset, ma il numero assoluto di telespettatori è stato superiore solo dello 0,5%, praticamente invariato.

    Addirittura il record di media di telespettatori è del festival 2013 condotto da Fazio, dove si ebbero quasi 12.000.000 di spettatori medi... e fu superato il numero di 14mln nella prima parte della prima serata.
    La media 2013 di ascolti è stata superiore a questa di oltre 1.500.000 di telespettatori.

    Ma dobbiamo dire che già con Gianni Morandi sia nel 2011 che nel 2012 gli ascolti erano superiori a quelli di questo festival di oltre il 3% in termini assoluti.

    La vera e propria forza organizzativa di questo festival è stata quella di fare in modo che chi non volesse proprio vedere il festival dovesse spengere la tv!

    RispondiElimina
  3. Vedi Leo, io faccio riferimento al 2002. Tra l'altro precisando che i dati nudi e crudi, poi sulla qualità sono d'accordo, ma ti ripeto, non è che gli anni precedenti sia stato a mio avviso un Festival da leccarsi i baffi. Rispetto alla controprogrammazione non è quest'anno la novità che altrove non ci sia niente, è così da sempre. Sanremo è nel bene e nel male un veicolo di mode, informazioni e tanto altro. Confido in un'edizione 2018 molto, ma molto diversa rispetto alle ultime 6/7.

    RispondiElimina