venerdì 6 maggio 2016

 Pensiero a voce alta sui talent



Salve a tutti e ben ritrovati sul mio blog.
Mi scuso per l'assenza di un periodo abbastanza lungo, ma ho avuto impegni personali decisamente impegnativi ed importanti (è nata mia figlia lo scorso 3 aprile) che non mi hanno permesso di seguire la pagina.
Sono voluto rientrare su questa pagina con una analisi relativa al fenomeno dei cosiddetti talent show.
Lo scopo di questi programmi è nobile, in quanto la loro creazione ha come obiettivo principale come dice del resto il nome è la scoperta di talenti. Il problema a mio modesto parere è l'abuso di questo modo di far televisione e la non ben specificata missione finale del presunto talento. Mi spiego meglio.
Spesso e volentieri questi contenitori televisivi, prendo ad esempio i talent dedicati alla musica, hanno di base grande potenzialità, personaggi forti dal punto di vista mediatico e quindi commerciale ed hanno qualità dal punto di vista vocale.
Il punto debole a mio avviso, risiede nell'origine di questo tipo di trasmissioni, penso a questo tipo di programmi nel nostro Paese, in particolare mi riferisco ad Amici, X Factor dove sono nate vere e proprie icone di questo modo di fare tv, penso ad Alessandra Amoroso, Noemi, Emma, Marco Mengoni. Giusy Ferreri, Annalisa, etc., talenti puri, che probabilmente sarebbero esplosi ugualmente, ma che hanno sortito un effetto devastante dal punto di vista della programmazione televisiva. Infatti questo tipo di trasmissioni grazie ai buoni ascolti, hanno monopolizzato i palinsesti delle tv generaliste, portando sullo schermo soggetti più o meno bravi, con il solo scopo di utilizzarli per quel determinato momento e poi come se fossero un albero di Natale riporli in soffitta per l'anno successivo o addirittura farli finire nella pattumiera.
Quindi in questa epoca in cui la televisione è diventata social, tutto è diventato "liquido" senza troppi filtri, occorre fare attenzione a non sprecare e bruciare talenti, bisogna tornare alla televisione che fa programmazione, che fa formazione canora e laddove si intravedono talenti si tutelino, altrimenti il rischio sarà quello di creare lo stesso effetto del tormentone estivo, ovvero una meteora senza una trama finale.
Credo che grazie ai talent la musica italiana stia vivendo una seconda giovinezza, serve quindi concrentrarsi su come sfruttare al meglio questo prodotto, magari snellendo di più le formule, credo che la durata estenuante del televoto, la durata eccessiva del programma non giovi a nessuno, se non a qualche personaggio in cerca di un rilancio televisivo con l'unica arma a disposizione la polemica.
Dunque è bene che questi programmi non vengano demonizzati, che questa tv venga alzata qualitativamente, perché permettetemi una nota storica in fondo queste trasmissioni le abbiamo inventate noi basti pensare a Settevoci negli anni '60...dunque rinnovamento nella tradizione, con enormi potenzialità di miglioramento. Non dimentichiamoci però che questi sono spesso cantanti giovani, alla loro prima esperienza, quindi anche dal punto di vista dell'esibizione dei pezzi la scelta dovrebbe essere accurata e cucita addosso al cantante che andrà ad eseguirla.


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